Prima la selezione fra i finalisti su zoom, a distanza. E poi dopo poche settimane, la finale, con il discorso conclusivo al pubblico, alla giuria e agli investitori sul palco dello studio televisivo. Il presentatore chiama lo speaker di Capaye sul palco. Lorenzo sale zoppicante perché a ridosso di quella giornata così importante, durante le riprese per un lavoro, si è guadagnato un infortunio. Ironizza il presentatore e lo chiama ragazzo in gamba. Ma poi lascia a lui la scena, per parlare di Capaye, una delle idee nate al Contamination Lab UniCa e arrivate in finale.
Che cos’è Capaye?
Capaye, lo dicono i suoi fondatori, non ha un significato. Il termine in sé non rimanda a nessun universo semantico. È invece uno specchietto per le allodole, perché attira l’attenzione e la catalizza su quello che Capaye è, su quello che fa. L’idea è interessante. Parte dalla pubblicità classica e la scardina, la rivoluziona da capo a piedi, con la costruzione di un format originale in cui a raccontare i valori di un brand sono gli influencer, all’interno di una storia che richiama quella di un film o di una serie tv. Capaye infatti ha questa ambizione: dedicarsi all’intrattenimento brandizzato, raccontare il prodotto con lo storytelling di cui gli influencer sono i protagonisti all’interno di una piattaforma digitale, una tv di nuova generazione.
Pubblicità sì o no?
La pubblicità allora non è solo pubblicità. Per il suo pubblico – Capaye non a caso vuole rivolgersi agli under 30, quelli della generazione z – i contenuti innovativi sono puro intrattenimento. Generano immedesimazione nei valori che il brand sposa. Sono insomma un punto di forza. Riescono a rendere il prodotto competitivo, speciale e unico. Diverso da qualsiasi altro prodotto presente sul mercato. E non per le caratteristiche specifiche ma per i valori che veicola, il messaggio, la filosofia in cui il pubblico si riconosce.
Lo storytelling del brand
Quindi il prodotto c’è, ma non fa da protagonista. Attorno c’è ben altro. Ci sono i valori appunto. E poi c’è una storia con i suoi attori, che in questo caso sono gli influencer con il loro seguito di follower. C’è l’intrattenimento come avviene nelle serie tv e nei film. C’è inoltre l’immedesimazione. Il brand infatti racconta sé stesso nei luoghi e nei tempi attuali, in posti familiari, attraverso vicende che in un modo o nell’altro sono vicine all’immaginario comune, a quello che accade o è accaduto nella vita di tutti i giorni a chiunque. Come un aperitivo e una grigliata su skype con amici sparsi per il mondo, a distanza, come è successo in questi ultimi mesi. Ecco questo ad esempio è stato lo scenario in cui Capaye ha ambientato uno dei suoi primi contenuti, riuscendo a costruire lo storytelling del brand.
È ora di cambiare
Lorenzo alla fine del pitch dice che la vita è troppo breve per le pubblicità. E forse perché bisogna viverla intensamente fino all’ultimo, anche se il rischio di schiantarsi è altissimo. E Lorenzo che sul set di un lavoro, due giorni prima della finale, si è davvero schiantato, conosce benissimo quel rischio.