Prosegue il racconto delle startup vincenti nate dal percorso del CLab UniCa

Nel precedente articolo dedicato alle startup made in CLab UniCa che operano nel settore del turismo esperienziale, vi abbiamo lasciato con un quesito. Il denominatore comune fra un cane e una bicicletta è… l’Internet of Things o IoT, l’area che comprende tutti quei dispositivi elettronici dotati di software che permettono lo scambio di dati con altri oggetti connessi, semplificandoci la vita! Le startup che vi presentiamo qui sotto innovano infatti tramite oggetti intelligenti a servizio delle persone… e degli animali!

La carica dell’IoT

Tra le startup protagoniste della terza edizione del CLab Unica troviamo Bautiful Box, una console di gioco che intrattiene cani e gatti anche quando il padrone non è in casa. I giochi, mirati a divertire l’animale domestico e a stimolarne tutti i sensi, possono essere  infatti controllati da smartphone tramite apposita app: quando i nostri amici a quattro zampe completano un gioco, riceveranno in premio una singola crocchetta, in un crescendo di livelli di difficoltà e di sforzo cognitivo da parte dei giocatori, impegnati ad ottenere un maggior numero di crocchette! Bautiful Box ha contribuito a rappresentare l’Italia al CES 2018, la più importante fiera mondiale sull’hi-tech svoltasi a Las Vegas lo scorso Gennaio.

Alla terza edizione del percorso appartiene anche BXTAR, la startup che permette ai ciclisti urbani di pedalare in sicurezza. BXTAR è un sistema combinato di luce posteriore con funzione stop e luci laterali che, sfruttando la tecnologia smart, si adatta autonomamente a tutte le condizioni di visibilità ambientale e si collega allo smartphone, riconoscendo situazioni di pericolo. La startup cagliaritana è entrata a far parte l’anno scorso del programma di pre-accellerazione Android Factory 4.0 promosso da Google e Luiss Enlabs e ha avviato una collaborazione con Limar, azienda leader nella produzione di caschi per ciclisti.

Se gli oggetti sono smart, può diventarlo anche l’educazione?

Due startup del Contamination Lab UniCa ne sono la prova. I loro nomi? Lo scoprirete nel prossimo articolo!